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Patologie anali

Fistole pilonidali

Le cisti pilonidali si localizzano nella regione sacro-coccigea distanti dal canale anale con il quale non hanno rapporto: quando infatti esiste una comunicazione tra una cisti pilonidale fistolizzata ed il canale anale è perché questa è stata maldestramente creata dal chirurgo mediante una specillazione sicuramente poco delicata! Colpisce i giovani, prevalentemente di sesso maschile, di carnagione scura, di origine mediterranea, con abbondante rappresentazione dell'apparato pilifero. Due sono fondamentalmente le teorie sull'origine di questa patologia:

  • congenita, secondo la quale originerebbe per un difetto di coalescenza dell'ectoderma primitivo o per la persistenza di un reliquato embrionario;
  • acquisita, secondo la quale in conseguenza di un microtraumatismo continuo e ripetuto i peli penetrerebbero nella ghiandola sebacea causandone la flogosi: a sostegno di questa ipotesi il riscontro della malattia in molti militari americani guidatori di Jeep durante la guerra del Vietnam, tale da identificare la malattia con il termine di "Jeep disease".

Asintomatica nella fase di semplice cisti, è particolarmente dolente e dolorabile nella fase di ascessualizzazione che richiede l'intervento rapido di incisione e drenaggio; nella fase di cronicizzazione si apprezza una secrezione sieropuruloide, generalmente intermittente dai multipli orifizi esterni. Per il trattamento chirurgico della fistola pilonidale sono state proposte varie metodiche che dimostrano una incertezza di fondo sulla validità della tecnica da seguire che possa garantire al paziente la guarigione completa e in tempi rapidi:

TECNICHE RICOSTRUTTIVE
Utilizzate soprattutto dai chirurghi plastici, consistono nella plastica a Z, nella plastica mediante il lembo di scorrimento, nella plastica a L; la recidiva varia tra il 5% ed il 25%.
TECNICHE DI ESCISSIONE E CHIUSURA
Consistono nella asportazione della cisti e nella sutura immediata della ferita in due piani. Se non avviene la deiscenza rapida della sutura, cosa che la trasformerebbe in una escissione a cielo aperto, la guarigione avviene nell'arco di circa 14 giorni. La recidiva varia dal 4% al 25%.

sutura immediata dopo escissione di fistola pilonidale secondo Karydakis - fistole pilonidali 1

sutura immediata dopo escissione di fistola pilonidale secondo karydakis - fistole pilonidali 2

Sutura immediata dopo escissione di fistola pilonidale secondo Karydakis

TECNICA A CIELO APERTO
Consiste nella ampia escissione a losanga della cisti fistolizzata in modo che i margini della breccia siano ben svasati lateralmente e con apice inferiore della ferita ben aperto caudalmente: in tal modo viene assicurata la diastasi dei margini fino a quando il tessuto di granulazione non abbia riempito tutta la ferita operatoria dal fondo verso la superficie. I tempi di guarigione sono molto lunghi, potendo variare dalle 6 settimane ai 6 mesi, a seconda delle dimensioni della cavità residua. La recidiva varia dallo 0,89% al 2,1%.

Ampia escissione a losanga secondo la tecnica a cielo aperto di cisti pilonidale plurifistolizzata - fistole pilonidali 3

Ampia escissione a losanga secondo la tecnica a cielo aperto di cisti pilonidale plurifistolizzata - fistole pilonidali 4

Ampia escissione a losanga secondo la tecnica a cielo aperto di cisti pilonidale plurifistolizzata

Bibliografia

  1. Di Bella F, Pescio G, Giordano M. " Nostra esperienza in tema di sinus pilonidalis". Riv Osp Samp 1984; 7: 22 - 28.
  2. Di Bella F., Blanco G.F., Giordano M., Torelli I.: " Sinus pilonidalis: nostra esperienza nel trattamento chirurgico col metodo aperto". Atti del 4° Congresso Nazionale UCP Club, 174 - 180. Modena, 27 - 28 Novembre 1997.
  3. Di Bella F, Giordano M, Torelli I, Blanco GF: Trattamento delle fistole pilonidali col metodo aperto. Analisi critica su 258 interventi. Riv It Colproct 1995; 14: 13 - 17.
  4. Di Bella F, Giordano M. Fistole pilonidali: trattamento chirurgico. Metodo aperto ed impiego del collageno eterologo bovino nella ferita operatoria. The World Journal of Video-Surgery: Barcelona V.R.C 1994; 11: 35 - 40.